Glossary


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Anonymous (dedicator or dedicatee):
Dedicator or dedicatee whose identity cannot be ascertained.

Appellative (dedication):
Dedication conveyed by an apostrophe in the text, without an explicit statement by the dedicator.

For example:
 
• Noventa, Vittorio, amigo mio... (1960):
Vittorio,
Amigo mio,
Calma el to cuor.
[...]

Avant-textual (dedication):
Dedication absent from the edition of the work, but traceable in earlier documents. This dedication may have been suppressed or modified in the edition.

For example:
 
• Volponi, Le mosche del capitale (1989):
Quando ho cominciato a scrivere questo libro, più di dieci anni fa, ero deciso ed anche incoraggiato dall’idea di dedicarlo ad Adriano Olivetti, grande industriale e grande protagonista culturale e sociale del nostro paese. Adesso sono ancora affezionato all’idea, ma non posso dichiararla tutta e semplicemente perché mi sento trattenuto dalla grandezza ancora cresciuta di Adriano, che ne fa uno dei più grandi maestri del nostro tempo e che non mi pare di poter testimoniare con piena intelligenza e riconoscenza in queste pagine.
[redazione delle bozze di stampa]
Per Adriano Olivetti, maestro dell’industria mondiale
[redazione a stampa; cfr. Ruzzolini 1997, p. 19]

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By role or function (of the dedicator or the dedicatee):
Dedicator or dedicatee identified through an appellative indicating his/her relationship to the work, the dedicator or the dedicatee.

For example:
 
• Luzi, Il giusto della vita (1960): «alla memoria di mia madre»
• Bufalino, Museo d’ombre (1982): «A mio padre, alla sua ombra»

By preterition (dedication):
Dedication explicitly addressing the problem of to whom the work should be dedicated. See Genette 1997, p. 133, who reminds us of the «dedication by preterition of Barbey d'Aurevilly's Diaboliques [ The Diabolical Women ]: ‘Whom to dedicate this to?'».


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Ciphered or cryptic (dedicator or dedicatee):
The name of the dedicator or dedicatee is indicated solely by his/her initials, cryptically or reticently (anagram, pronominal form, etc.). Cases in which dedicator or dedicatee are indicated by metonymy fall under the same category.

For example:
 
• Balbo, Studii sulla Guerra d’indipendenza di Spagna e Portogallo (1847): «Al Sig. .............»
 
• Tessa, L’è el dì Mort, alegher! (1932):
MUSOCCO
CAMPO 61
FOSSA 800
PER QUESTA TOMBA.


• Landolfi, La pietra lunare (19442):
A E. V.-L. e a R. T., morte, e a T. P., morto: verso di lui ò un debito d’amore, e gli esseri ai quali questo scritto era originariamente dedicato vorranno accoglierlo, ne sono certo, in loro compagnia.
 
• Montale, Le occasioni (1949): «a I. B.»
 
• Rossi, Pare che il Paradiso (1998): «a G. e P.»

Circumstantial (dedication):
Dedication in which the name is preceded by a preposition and followed by an extension phrase that explains, describes, comments, or integrates (briefly) the dedication itself.

For example:
 
• Marino, Al Signor Carlo Noci, adombrato sotto il nome di Dameta, per la sua Cinzia, favola pastorale, in Rime (1602)
 
• Giacosa, Come le foglie (1900):
 
ALL’AMICO
EUGENIO-TORELLI-VIOLLIER
CHE MI FU FEDELE NEI MOMENTI GRAVI.

Giuseppe Giacosa.


• Pasolini, La meglio gioventù (1954):
 
A Gianfranco Contini,
con "amor de loinh"
 
• Luzi, La cordigliera delle Ande e altri versi tradotti (1983):
 
per i miei amici,
francamente


Collective (dedicator or dedicatee):
The dedicator or dedicatee is considered to be a group, also when the grammatical form is in the plural.

For example:
 
• Monti, La spada di Federico II (1806): «ALLA GRANDE ARMATA»
 
Leopardi, Canti (1831): « AGLI AMICI SUOI DI TOSCANA»
 
• De Amicis, Cuore (1886):
 
Questo libro è particolarmente dedicato ai ragazzi delle scuole elementari, i quali sono tra i nove e i tredici anni [...].




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Dedicatory title:
Title consisting of a Nominal dedication or a Circumstantial dedication. In titles of books or parts of books, formulas such as “dedicated to” occur frequently. Dedicatory titles occur mainly in poetic texts.

For example:
 
• Todde, Ai miei amici (1860)
 
• Anonimo, A mio padre. Carme di un’orfanella (1870)
 
• Gambarotto, Ricordo dedicato al mio fratello Angelo... (1870)
 
• Martinati, A Mia moglie (1900)
 
• Ciulli Paratore, Ai miei alunni (1928)
 
• Belli, Ai miei monti (1958)
 
• Ricci, A mia madre (1969)
 
• Genoviva, Dedicato ad Angela (1980)
 
• Faleschini, Dedicato a Bruno (1998)

For example di testi poetici:
 
• Chiabrera, Alla Signora Geronima Corte. Invitala a venire a Savona, in Canzonette (1591)
 
• Marino, Al Signor Giulio Caria, inteso sotto il nome d’Iola, mentre ch’egli se ne stava ritirato in Pietramelara, in Rime (1602)
 
• Leopardi, A un vincitore nel pallone, in Canzoni (1824)
 
• Luzi, A mia madre dalla sua casa, in Onore del vero (1957)
 
• Gatto, In memoria di Eugenio Curiel (Giorgio), in Storia delle vittime (1966)
 
• Caproni, Poesia per l’Adele, in Franco cacciatore (1982)





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Epigraphic (dedication):
Dedication in epigraphic form, characterised by the use of capital letters and a centred layout. It normally presents distinct rhetorical and syntactic features. From a typological point of view it can be a Nominal or Circumstantial dedication.

For example:
 
• Manzoni, Adelchi (1822):
 
ALLA DILETTA E VENERATA SUA MOGLIE
ENRICHETTA LUIGIA BLONDEL
LA QUALE INSIEME CON LE AFFEZIONI CONIUGALI
E CON LA SAPIENZA MATERNA POTÉ SERBARE UN ANIMO
VERGINALE CONSACRA QUESTO ADELCHI
L’AUTORE
DOLENTE DI NON POTERE A PIÙ SPLENDIDO
E A PIÙ DUREVOLE MONUMENTO RACCOMANDARE
IL CARO NOME E LA MEMORIA
DI TANTE VIRTÙ


• Grossi, Marco Visconti (1844):
 
AD
ALESSANDRO MANZONI
COLLA RIVERENZA D’UN DISCEPOLO
COLL’AMORE D’UN FRATELLO
CANDIDAMENTE OFFRE
L’AUTORE


• D’Annunzio, La figlia di Iorio (1904):
 
ALLA TERRA D’ABRUZZI
ALLA MIA MADRE ALLE MIE SORELLE
AL MIO FRATELLO ESULE AL MIO PADRE SEPOLTO
A TUTTI I MIEI MORTI A TUTTA LA MIA GENTE
FRA LA MONTAGNA E IL MARE
QUESTO CANTO
DELL’ANTICO SANGUE
CONSACRO


• Rebora, Frammenti lirici (1913):
 
AI PRIMI
DIECI ANNI
DEL
SECOLO VENTESIMO


Epistolary (dedication):
Dedication which presents itself in the form of a letter, eventually with a letterhead. It is the most common form through the 18th century.

For example:
 
• Vasari, Le vite (1568²):
ALLO ILLUSTRISSIMO
ET ECCELLENTISSIMO SIGNOR
COSIMO MEDICI
DUCA DI FIORENZA E SIENA
SIGNOR SUO OSSERVANDISSIMO


Ecco dopo diciassette anni ch’io presentai quasi abbozzate a Vostra Eccellenzia Illustrissima le vite de’ più celebri pittori, scultori et architetti, che elle Vi tornano innanzi, non pure del tutto finite, ma tanto da quello che ell’erano immutate, et in guisa più adorne e ricche d’infinite opere, delle quali insino allora io non aveva potuto avere altra cognizione, che per mio aiuto non si può in loro, quanto a me, alcuna cosa desiderare. Ecco, dico, che di nuovo Vi si presentano, Illustrissimo e veramente Eccellentissimo signor Duca, con l’aggiunta d’altri nobili e molti famosi artefici, che da quel tempo insino a oggi sono dalle miserie di questa passati a miglior vita, e d’altri che ancorché fra noi vivano, hanno in queste professioni sì fattamente operato, che degnissimi sono d’eterna memoria. [...]

• Marino, Adone (1623):
 
ALLA MAESTÀ CRISTIANISSIMA
DI MARIA DE’ MEDICI
REINA DI FRANCIA E DI NAVARRA


La Grecia, di tutte le bell’arti inventrice, laqual sotto velo di favolose fizzioni soleva ricoprire la maggior parte de’ suoi misteri, non senza allegorico sentimento chiamava Ercole musagete, quasi duce e capitano delle Muse. Ilche non con altra significazione, s’io non m’inganno, hassi da interpretare che per la vicendevole corrispondenza che passa tra la forza e l’ingegno, tra ’l valore e ’l sapere, tra l’armi e le lettere, e per la reciproca scambievolezza che lega insieme i prencipi e i poeti, gli scettri e le penne, le corone dell’oro e quelle dell’alloro. Percioché sicome alla quiete degli studi è necessario il patrocinio de’ grandi, perché gli conservi nella loro tranquillità, così allo ’ncontro la gloria delle operazioni inclite ha bisogno dell’aiuto degli scrittori, perché le sottraggano alla oblivione. E sicome questi offrono versi e componimenti, che possono a quelli recare insieme col diletto l’immortalità, così ancora quelli donano ricompense di favori e premi di ricchezze, con cui possono questi menare commodamente la vita. Quinci senza alcun dubbio è nato ne’ signori il nobilissimo costume del nutrire i cigni famosi, accioché, illustrando essi col canto la memoria de’ loro onori, la rapiscano alla voracità del tempo. Quinci d’altra parte parimente si è derivata in coloro che scrivono l’antica usanza del dedicare i libri a’ gran maestri, aquali non per altra cagione sogliono indirizzargli senon per procacciarsi, sotto il ricovero di tale scudo, sicura difesa dell’altrui malignità e della propria necessità. Questi rispetti mossero Virgilio ad intitolare il suo poema a Cesare, Lucano a Nerone, Claudiano ad Onorio, ed a’ tempi nostri l’Ariosto e ’l Tasso alla serenissima casa da Este. Questi istessi dall’altro lato mossero Mecenate a sovvenire alla povertà d’Orazio, Domiziano a promovere Stazio e Silio Italico a gradi onorevoli, Antonino a contracambiare con altrettanto oro le fatiche d’Oppiano; ed ultimamente, per tralasciare gli altri stranieri, Francesco il primo, re di Francia, a remunerare con effetti di profusa liberalità le scritture dell’Alamanni, del Tolomei, del Delminio, dell’Aretino e d’altri molti letterati italiani; Carlo il nono a stimare, onorare e riconoscere oltremodo la virtù ed eccellenza di Piero Ronzardo; Arrigo il terzo ad accrescere con larghe entrate le fortune di Filippo di Portes abate di Tirone; ed Arrigo il quarto, dopo molti altri segni d’affezione parziale, ad essaltare alla sacra dignità della porpora i meriti del cardinal di Perona. Non mossero già, per mio credere, questi rispetti la maestà cristianissima di Lodovico il tredicesimo, quando con tante dimostrazioni di generosità prese a trattener me nella sua corte, sì perché all’edificio della sua gloria non fa mestieri di sì fatti puntelli, sì anche perch’io non son tale che basti a sostenere con la debolezza del mio stile il grave peso del suo nome. Né muovono ora similmente me a consacrare a S. M. il mio Adone, come fo, sì perché l’animo mio è tanto lontano dall’interesse quanto il suo dall’ambizione, sì anche perché sono stato prevenuto co’ benefici ed ho ricevuti guiderdoni maggiori del disiderio e della speranza, nonché del merito. [...]

• Foscolo, Poesie (1803):
A
GIO. BATTISTA NICCOLINI
FIORENTINO


A te, giovinetto di belle speranze, io dedico questi versi: non perchè ti sieno di For exampleo, ché né io professo poesia, nè li stampo cercando onore, ma per rifiutare così tutti gli altri da me per vanità giovenile già divolgati. Ti saranno bensì monumento della nostra amicizia, e sprone, ad onta delle tue disavventure, alle lettere, veggendo che tu sei caro a chi le coltiva, forse con debole ingegno, ma con generoso animo. E la sola amicizia può vendicare gli oltraggi della fortuna, e guidare senza adulazione gl’ingegni sorgenti alla gloria.
Milano, 2 aprile 1803.
UGO FOSCOLO.


• Leopardi, Ad Angelo Mai (1820):
 
GIACOMO LEOPARDI
AL CONTE
LEONARDO TRISSINO


Voi per animarmi a scrivere mi solete ricordare che la storia de’ nostri tempi non darà lode agl’italiani altro che nelle lettere e nelle scolture. Ma eziandio nelle lettere siamo fatti servi e tributari; e io non vedo in che pregio ne dovremo esser tenuti dai posteri, considerando che la facoltà dell’immaginare e del ritrovare è spenta in Italia, ancorchè gli stranieri ce l’attribuiscano tuttavia come nostra speciale e primaria qualità, ed è secca ogni vena di affetto e di vera eloquenza. E contuttociò quello che gli antichi adoperavano in luogo di passatempo, a noi resta in luogo di affare. Sicchè diamoci alle lettere quanto portano le nostre forze, e applichiamo l’ingegno a dilettare colle parole, giacchè la fortuna ci toglie il giovare co’ fatti com’era usanza di qualunque de’ nostri maggiori volse l’animo alla gloria. E voi non isdegnate questi pochi versi ch’io vi mando. Ma ricordatevi ch’ai disgraziati si conviene il vestire a lutto, ed è forza che le nostre canzoni rassomiglino ai versi funebri. Diceva il Petrarca, ed io son un di quei che ’l pianger giova. Io non posso dir questo, perché il piangere non è inclinazione mia propria, ma necessità de’ tempi e volere della fortuna.

Epitext:
All of the elements that are external to the work, but still relevant to it (letters, newspaper articles, etc.). See Genette 1997, p. 5: «The distanced elements are all those messages that, at least originally, are located outside the book, generally with the help of the media (interviews, conversations) or under cover of private communications (letters, diaries, and others). This second category is what, for lack of a better word, I call epitext ».

Epitextual (dedication):
Dedication not present in the work, but expressed in its Epitext, i.e. in elements that are external, yet pertinent to the work.

For example:
 
• Dante, Epistola XIII [dedica del Paradiso a Cangrande della Scala]:
[...] Preferens ergo amicitiam vestram quasi thesaurum carissimum, providentia diligenti et accurata solicitudine illam servare desidero. Itaque, cum in dogmatibus moralis negotii amicitiam adequari et salvari analogo doceatur, ad retribuendum pro collatis beneficiis plus quam semel analogiam sequi mihi votivum est; et propter hoc munuscula mea sepe multum conspexi et ab invicem segregavi nec non segregata percensui, digniusque gratiusque vobis inquirens. Neque ipsi preheminentie vestre congruum comperi magis quam Comedie sublimem canticam que decoratur titulo Paradisi; et illam sub presenti epistola, tanquam sub epigrammate proprio dedicatam, vobis ascribo, vobis offero, vobis denique recommendo. [...]





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Full name (of the dedicator or dedicatee):
The name of the dedicator or dedicatee appears in full, thus eliminating any ambiguity from his/her identification. It usually consists of the name (even only the initial), and of the last name of the person. When universally known as a person's principal nomination, a pseudonym is also considered sufficient. Pseudonyms are recorded under the field Full Name only if all their components are present (otherwise: Partial Name).

For example:
 
• Angelo Ambrogini
• Angelo Poliziano
• il Lasca (pseudonimo di Anton Francesco Grazzini)
• V. Monti
• Vincenzo Monti


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Heading:
It refers to the short text usually preceding an Epistolary dedication, in which the dedicator addresses the dedicatee to the text that follows. It usually consists of phrases expressed as an indirect object.

For example:
 
• Machiavelli, Discorsi sopra la Prima Deca di Tito Livio (1513-1519):
 
NICCOLÒ MACHIAVELLI
A ZANOBI BUONDELMONTI E COSIMO RUCELLAI
SALUTE

Io vi mando uno presente, il quale, se non corrisponde agli obblighi che io ho con voi, è tale, sanza dubbio, quale ha potuto Niccolò Machiavelli mandarvi maggiore. Perché in quello io ho espresso quanto io so e quanto io ho imparato per una lunga pratica e continua lezione delle cose del mondo. E non potendo né voi né altri desiderare da me più, non vi potete dolere se io non vi ho donato più. Bene vi può increscere della povertà dello ingegno mio, quando siano queste mie narrazioni povere; e della fallacia del giudicio, quando io in molte parte, discorrendo, m’inganni. Il che essendo, non so quale di noi si abbia ad essere meno obligato all’altro: o io a voi, che mi avete forzato a scrivere quello che io mai per me medesimo non arei scritto, o voi a me, quando, scrivendo, non vi abbi sodisfatto. Pigliate, adunque, questo in quello modo che si pigliano tutte le cose degli amici: dove si considera più sempre la intenzione di chi manda, che le qualità della cosa che è mandata. [...]

• Monti, I Pitagorici. Dramma (1808):
 
ALLA MAESTÀ
DI
GIUSEPPE NAPOLEONE
RE DI NAPOLI E DI SICILIA


    SIRE
PRESENTO ALLA MAESTÀ VOSTRA l’Azione Drammatica che mi fu comandato di scrivere allorchè in Napoli si sperava, che la Maestà Imperiale e Reale dell’Augusto VOSTRO FRATELLO avrebbe onorato della sua presenza ancor queste rive. Tuttochè in inferma salute, mi sono, o SIRE, studiato di adempiere il meglio che per me si poteva un tanto comando: ma scrivendo cose destinate agli sguardi del GRANDE NAPOLEONE qual ingegno non si smarrisce? Gli Spartani accolsero con ischerno un presuntuoso poeta che intrepidamente offerivasi di cantare le lodi di Ercole. Ricordevole dell’For exampleo, io mi sono rifugiato tra le vereconde allegorie dell’antichità, ed ho cercato tra le passate virtù qualche modesta immagine delle presenti, onde in parte adombrarle, non le sapendo al vivo dipingere. [...]




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Included (dedication):
Dedication placed inside the work, generally at the beginning.

For example:
 
• Ariosto, Orlando furioso (1532):
 
Piacciavi, generosa Erculea prole,
ornamento e splendor del secol nostro,
Ippolito, aggradir questo che vuole
e darvi sol può l’umil servo vostro.
Quel ch’io vi debbo, posso di parole
pagare in parte, e d’opera d’inchiostro;
né che poco io vi dia da imputar sono;
che quanto io posso dar, tutto vi dono.
(I, 3)

• Tasso, Gerusalemme liberata (1581):
 
Tu, magnanimo Alfonso, il qual ritogli
al furor di fortuna e guidi in porto
me peregrino errante, e fra gli scogli
e fra l’onde agitato e quasi absorto,
queste mie carte in lieta fronte accogli,
che quasi in vòto a te sacrate i’ porto.
Forse un dì fia che la presaga penna
osi scriver di te quel ch’or n’accenna.
(I, 4)

Individual (dedication):
Dedication printed on each copy, or on a number of copies.

For example:
 
• Foscolo, Ipercalisse (1816):
[I.]
EN . HYPERCALYPSEOS . CLAVIS . CUJUS . XII . TANTUM . PRODEUNT . EXEMPLARIA . SUO UNUMQUODQUE . ET . NUMERO . ET . NOMINE . AC . PROPRIA . EX . ANTIQUORUM . LIBRIS . EPIGRAPHE . DESIGNATUM. NOMENQ. . TUUM . GULIELME . STEWART . ROSE . PRIMUM . PRIMIS . LIBELLI . CHARTIS . INSCRIPTUM . EXTREMIS . PRIMUM . AD . CLAVIS . EXEMPLAR . I . HUGO PHOSCOLOS . ANGLIAM . SERUS . PETENS . INSCRIBIT
 
[VI.]
EN . HYPERCALYPSEOS . CLAVIS . CUJUS . XII . TANTUM . PRODEUNT . EXEMPLARIA . SUO UNUMQUODQUE . ET . NUMERO . ET . NOMINE . AC . PROPRIA . EX . ANTIQUORUM . LIBRIS . EPIGRAPHE . DESIGNATUM. ACCIPE . QUIRINA . O . TU . NOSTRIS . AMICA . MUSIS . EXEMPLAR . VI . TIBI . ENIM . HUGO . CANDIDE . MITTIT . DE . SOLITUDINE . EXSILII . SUI

In memory (dedication):
Dedication addressed to a dead person.

For example:
 
• Alfieri, La congiura dei Pazzi (1788):
 
ALL’AMICO DEL CUORE
FRANCESCO GORI GANDELLINI,
CITTADINO SANESE, MORTO


Ombra diletta e adorata del migliore, del solo verace e caldo amico ch’io avessi, e sia per avere giammai; a te dedico questa tragedia, meno assai mia, che tua; poiché null’altro contiene, che la quintessenza (debolmente forse espressa, ma vera) del tuo forte e sublime pensare. Destinata a te vivo, non osai pur dedicartela, perché a delitto ti potea essere apposto il riceverla. Alla felice ombra tua, che me nel pianto lasciando, di tutti i lievi mondani segni si ride, securamente or dunque la intitolo.
                       Parigi, a dì 29 Decembre 1787.
VITTORIO ALFIERI

• Pascoli, Myricae (1894):
 
Rimangano questi canti su la tomba di mio padre. Sono frulli d’uccelli, stormire di cipressi, lontano cantare di campane: non disdicono a un camposanto. Di qualche lagrima, di qualche singulto, spero trovar perdono, poiché qui meno che altrove il lettore potrà o vorrà dire: Che me ne importa del dolor tuo?
    Uomo che leggi, furono uomini che apersero quella tomba. E in quella finì tutta una fiorente famiglia. E la tomba, (ricordo un’usanza africana) non spicca nel deserto per i candidi sassi de la vendetta: è greggia tetra nera.
    Ma l’uomo che da quel nero ha oscurata la vita, ti chiama a benedire la vita, che è bella, tutta bella; cioè, sarebbe; se noi non la guastassimo a noi e a li altri. Bella sarebbe; anche nel pianto che fosse però rugiada di sereno, non scroscio di tempesta; anche nel momento ultimo, quando li occhi stanchi di contemplare si chiudono come a raccogliere e riporre ne l’anima la visione, per sempre. Ma li uomini amarono più le tenebre che la luce, e più il male altrui che il proprio bene. E del male volontario danno, a torto, biasimo a la natura, madre dolcissima, che ne lo spengerci sembra che ci culli e addormenti. Oh! lasciamo fare a lei, che sa quello che fa, e ci vuol bene!
    Questa è la parola che dico ora con voce non anco ben sicura e chiara, e che ripeterò meglio col tempo: le dia ora qualche soavità il pensiero che questa parola potrebbe essere d’odio, ed è d’amore.
    Livorno, marzo del 1894.

• Bassani, Gli ultimi anni di Clelia Trotti (1955):
 
A Gianluigi Devoto
(1923-1949)

Inscription of the copy (dedication):
Dedication ad personam, addressed by the author to the dedecatee, normally handwritten in one of the liminary pages of the book (see Genette 1997, p. 136).

Iterated (dedication):
Dedication identically repeated in different places or parts of the same volume.

For example:
 
• Bembo, Prose della volgar lingua (1525):
- Libro I:
DI MESSER PIETRO BEMBO A MONSIGNORE MESSER / GIULIO CARDINALE DE MEDICI DELLA VOLGAR LINGUA / PRIMO LIBRO.
- Libro II:
DI MESSER PIETRO BEMBO A MONSIGNORE MESSER / GIULIO CARDINALE DE MEDICI DELLA VOLGAR LINGUA / LIBRO SECONDO.
- Libro III:
DI MESSER PIETRO BEMBO A MONSIGNORE MESSER / GIULIO CARDINALE DE MEDICI DELLA VOLGAR LINGUA / TERZO LIBRO.




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Manuscript (dedication):
Handwritten dedication framed within the graphic-editorial project of the book (this is what distinguishes it from the Inscription of the copy dedication).

For example:
 
• Foscolo, Vestigi della storia del sonetto italiano (1816):
Alla
Gentile Donzella
Susetta Füssli
Dal Tabernacolo d’Hottingen
La mattina del dì I. Gennaro 1816.

Ugo Foscolo

    O giovinetta, che la dubbia via
Di nostra vita, Pellegrina allegra,
Con pie’ non sospettoso imprimi ed orni;
    Sempre così propizio il Ciel ti sia,
Né adombri mai nube improvvisa e negra
L’innocente seren de’ tuoi bei giorni.
    Come andrà l’alma mia giocosa e paga,
Se impunemente esser potrai sì vaga!
                                                Dalle poesie
                                            D’Ippolito Pindemonte

Multiple (dedication):
Indicates the presence of more than one dedication in the same volume. The dedications may apply to the work as a whole or to parts of it. The dedicators may also be more than one.

For example:
 
• Ariosto, Satire (1517-1525):
 
- Satira I: «A Messer Alessandro Ariosto, / et a Messer Ludovico da Bagno»
- Satira II: «A Messer Galasso Ariosto, suo fratello»
- Satira III: «A Messer Annibale Malagucio»
- Satira IV: «A Messer Sismondo Malegucio»
- Satira V: «A Messer Annibale Malegucio»
- Satira VI: «A Messer Pietro Bembo»
- Satira VII: «A Messer Bonaventura Pistofilo / Ducale Secretario»

• Gatto, La storia delle vittime (1966):
 
- Questo volume di poesie trova in Elio Vittorini
un uomo da chiamare vivo, alla sorgente d’ogni parola,
per amore e per letizia di verità.
A Lui si ricorda e si affida,
speranza ancora del tempo, passo che ci precede.
[dedica dell’opera]
 
- alla memoria di Ferdinando Ballo
[dedica della sezione Amore della vita]
- alla memoria di Leone Pentich, partigiano
di vent’anni caduto a Metlika

[dedica della sezione Il capo sulla neve]
- ai giovani amici di Salerno, Mario Carotenuto,
Antonio Castaldi, Bruno Fontana e Lelio Schiavone

[dedica della sezione Giornale di due inverni]
- alla memoria di Raffaello Giolli
[dedica della sezione La storia delle vittime]





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Nominal (dedication):
Contains mention of the name (or names) of the dedicatee, also in a ciphered or cryptic form (see Ciphered, cryptic, etc.), and is preceded by a preposition. Dedications with elementary appositional forms are also considered nominal.

For example:
 
• Monti, La palingenesi politica. Canto (1809):
ALLA
MAESTÀ CATTOLICA
DI GIUSEPPE NAPOLEONE
RE DELLE SPAGNE
E
DELLE INDIE


• Bassani, Dietro la porta (1964): «A Cesare Gàrboli»
• Volponi, Il sipario ducale (1975): «A Guido Piovene»
• Fortini, Una volta per sempre (1978): «per mia figlia Livia»
• Caproni, Tutte le poesie (1983): «A Rina»
• Giudici, I versi della vita (2000): «A Marina»





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Paratext:
The Peritext and Epitext as a whole (See Genette 1997, p. 5: «peritext and epitext completely and entirely share the spatial field of the paratext. In other words, for those who are keen on formulae, paratext=peritext+epitext ».

Periphrastic (dedicator or dedicatee):
Dedicator or dedicatee referred to by a periphrasis or circumlocution.

For example:
 
• Tommaseo, Memorie poetiche e poesie (1838): «L’Autore a chi l’ama»
 
• Bufalino, Diceria dell’untore (1981): «a chi lo sa»
 
• Caproni, Il franco cacciatore (1982): «ai miei di casa»
 
• Richelmy, La lettrice di Isasca (1986): «A chi mi amò e a chi mi ama»
 
• Citton, In forma chiusa (2000): «Ai miei quattro amici: da Fonzaso, da Murle, da Feltre e da Salvador (Brasile)»

Partial name (of the dedicator or dedicatee):
The name of the dedicator or dedicatee is not mentioned in full: it is either the name that occurs, or the last name, or part of the pseudonym, or a ‘weak' pseudonym (i.e. a pseudonym that has not replaced the name).

For example:
 
• Labindo (nome in Arcadia di Giovanni Fantoni)
• Monti
• Poliziano
• Vincenzo

Peritext:
All the elements that are materially liminal to the text (title, epigraph, preface, etc.). See Genette 1997, pp. 4-5: «A paratextual element, at least if it consists of a message that has taken on material form, necessarily has a location that can be situated in relation to the location of the text itself: around the text and either within the same volume or at a more respectful (or more prudent) distance. Within the same volume are such elements as the title or the preface and sometimes elements inserted into the interstices of the text, such as chapter titles or certain notes. I will give the name peritext to this first spatial category – certainly the more typical one».

Plural (dedicator or dedicatee):
Multiple dedicators or dedicatees.

For example:
 
• Cattafi, 18 dediche (1978): «questo libro è per Ada ed Elisabetta»
 
• Magris, Danubio (1987): «a Marisa, Francesca e Paolo»
 
• Bilenchi, Tre racconti (1989): «A Gianfranco e Margaret Contini»
 
• Lamarque, Poesie dando del Lei (1989):
 
al Dottor B. M.
a mia Madre

Prefactorial explicit (dedication):
Dedication containing extensive historical-critical, interpretative and philological information on the composition of the work or book.

For example:
 
• Bruno, De gli heroici furori (1585): «Al molto illustre et eccellente Cavalliero, Signor Philippo Sidneo»:
 
E’ cosa veramente (o’ generosissimo Cavalliero) da basso, bruto, et sporco ingegno, d’essersi fatto constantemente studioso, et haver affisso un curioso pensiero circa ó sopra la bellezza d’un corpo femenile. Che spettacolo (o Dio buono) piu vile et ignobile puó presentarsi ad un occhio di terso sentimento, che un huomo cogitabundo, afflitto, tormentato, triste, maninconioso; per dovenir hor freddo, hor caldo, hor fervente, hor tremante, hor pallido, hor rosso, hor in mina di perplesso, hor in atto di risoluto: un che spende il meglor intervallo di tempo, et gli piu scelti frutti di sua vita corrente, destillando l’ELIXIR del cervello, con mettere in concetto, scritto, et sigillar in publichi monumenti, quelle continue torture, què gravi tormenti, quê rationali discorsi, qué faticosi pensieri, et quelli amarissimi studi destinati sotto la tirannide d’una indegna, imbecille, stolta, et sozza sporcaria? [...]

• Gozzi, Memorie inutili (1797):
 
A’ SUOI AMATI CONCITTADINI
CARLO GOZZI


[...] Ardisco di dedicare a voi, amatissimi miei concittadini, cotesto ammasso, non già perch’io presuma di dedicarvi cosa degna della vostra attenzione e del vostro merito, ma puramente per farvi giudici sopra la Narrazione del Gratarol a me relativa e sopra la narrazione mia relativa a lui, onde possiate decidere s’egli abbia avuta ragione alcuna di andar a vomitare sopra de’ fogli nella Svezia delle ingiurie brutali contro me, dipingendo il carattere mio con le schife tinte del suo ingiusto livore. [...]


Private (dedication):
Dedication in a private, confidential and intimate tone.

For example:
 
• Giacosa, Una partita a scacchi (1873):
 
AL CONTE
FEDERIGO PASTORIS
PITTORE


Nessuno meglio di te, e pochi al pari di te, intendono ed amano la poesia grave delle cose passate. Il tuo quadro: I Signori di Challant fa riscontro alla mia Partita a Scacchi così, che io mi compiaccio di chiamare RENATO il tuo canuto castellano e IOLANDA la sua bella e pietosa figliuola.
    Se anche non ti fosse già dedicato da tanto tempo, e se anche non fossimo legati da un’amicizia fraterna che mi è tanto cara, non sarebbe questa una ragione sufficiente per intitolarti il mio lavoro?
Torino, Dicembre 1875.
GIUSEPPE GIACOSA


• Deledda, Nostalgie (1905):
A MIO MARITO.


[...] Ricordando appunto il semplice romanzo dei nostri primi anni di matrimonio, oggi che un po’ per la mia buona volontà, molto per la tua attività intelligente, senza mai abbassarci ad una transazione con la nostra coscienza, abbiamo raggiunto quasi tutti i nostri sogni, dedico a te, mio caro compagno di lavoro e di esistenza, questo racconto, nel quale, spero, i lettori non vedranno una delle solite tesi, di cui a torto sono stati accusati i miei romanzi, ma la semplice narrazione di un brano di vita, di questa nostra vita moderna così multiforme e interessante, qualche volta allegra, più spesso triste, ma sempre bella come un albero d’autunno carico di frutti, fra cui molti bacati, e di foglie ancora verdi e di foglie già morte. [...]

• Sbarbaro, Rimanenze (1955):
 
È tuo, Benedetta, questo libriccino, prima ahimè e forse ultima testimonianza d’un debito che mai potremo soddisfare. Messo insieme con versi scartati o scordati, per questo appunto è naturalmente tuo, se tua era in casa la sedia cattiva, il posto scomodo: preferenze cui sapevi sempre trovare disarmanti giustificazioni.
    Ti chiamavi Maria ma il nostro cuore ti chiamava Benedetta – tu che, morta nostra madre, venisti sedicenne a sostituirla e ci accompagnasti sino a questa età, paga di guardare all’ombra in cui ti tenevi i figli di tua sorella con occhi luccicanti di amore e di ingenuo straziante orgoglio.
    I volti più cari ormai anche in noi li sbiadì il tempo; ma così poco è quello che ci avanza da lasciarci sperare che almeno tu ci resti viva finché viviamo, finché pensarti è inginocchiarci.
13 aprile 1955

Public (dedication):
Official dedication addressed to public figures .

For example:
 
• Monti, Il Prometeo (1797):
 
AL CITTADINO
NAPOLEONE BONAPARTE
COMANDANTE SUPREMO
DELL’ARMATA D’ITALIA


Al più maraviglioso guerriero della storia moderna presentasi il più celebre personaggio dell’antica mitologia. Piacciavi, cittadino Generale, di accoglierlo cortesemente, e scorgerete che le virtù dell’infelice Prometeo appartengono a quelle del fortunato Bonaparte per molti riguardi. Zelatore ardentissimo dell’indipendenza del cielo da cui traeva l’origine, egli combatté lungamente e con valore e con senno contro il despotismo di Giove, e divenne co’ liberi suoi sentimenti il flagello perpetuo dei congiurati aristocrati dell’olimpo. Voi avete fatto altrettanto co’ despoti della terra, e in ciò solo vi siete mostrato dissimile da Prometeo, ch’egli fu perdente, e Voi vincitore. Per consiglio di Temide e coll’aiuto di Pallade infuse egli nell’uomo il foco del cielo; e Voi infondete nelle nazioni il foco della libertà, adempiendo gli alti e generosi disegni del primo governo dell’universo. [...]

• Foscolo, Bonaparte liberatore (1799):
 
A BONAPARTE

Io ti dedicava questa Oda quando tu, vinte dodici giornate e venticinque combattimenti, espugnate dieci fortezze, conquistate otto provincie, riportate centocinquanta insegne, quattrocento cannoni e centomila prigionieri, annientati cinque eserciti, disarmato il re sardo, atterrito Ferdinando IV, umiliato Pio VI, rovesciate due antiche repubbliche, e forzato l’imperatore alla tregua, davi pace a’ nemici, costituzione alla Italia, e onnipotenza al popolo francese.
Ed ora pur te la dedico non per lusingarti col suono delle tue gesta, ma per mostrarti col paragone la miseria di questa Italia che giustamente aspetta restaurata la libertà da chi prima la fondò. [...]





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Reformulated in other position (dedication):
Dedication occuring in different form somewhere else. For example, a dedication in the frontispiece that preludes synthetically to a dedicatory letter or to its heading.

For example:
 
• Bembo, Prose della volgar lingua (1525):
- PROSE DI M. PIETRO BEMBO NELLE QUALI SI RAGIONA / DELLA VOLGAR LINGUA OFFERTE AL CARDINALE DE / MEDICI CHE POI E STATO CREATO A SOMMO PONTE-/ FICE ET DETTO PAPA CLEMENTE SETTIMO DIVISE / IN TRE LIBRI
[sul frontespizio]
- DI MESSER PIETRO BEMBO A MONSIGNORE MESSER / GIULIO CARDINALE DE MEDICI DELLA VOLGAR LINGUA / PRIMO LIBRO
[ripetuta per ciascun libro]

• Loi, L’aria (1981):
 
- Questo libro l’ho dedicato a mio padre, ma parla anche dei più grandi dolori della mia vita, e perciò dei compagni perduti e della morte di Giulio Trasanna che fu, tra essi, non solo per me, ma per tutti coloro che gli furono amici, un maestro.
Questa dedica è dunque anche alla memoria di un tempo in cui tutti noi eravamo più ricchi di noi stessi, più colmi di futuro, più attivi verso gli altri uomini, uniti in quel mistero che, quando si pensa di averne acquisita una qualche ragione (diciamo ciclicamente: ora ho capito) si dissolve, e fa dubitare a più d’uno se il ricordo che ne rimane non sia stato piuttosto un sogno. [...]
[Nota, p. V]
- A mio padre
[sotto il titolo, p. VII]





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Scansion marked (dedication):
Dedication characterized by scansion in prose paragraphs (it is the ‘poor' version of the verse Dedication).

For example:
 
• Marin, Poesie (1981):
Alla cara memoria
di
Giuseppina Marini di Pescia
per 67 anni devota
ed amorosa compagna
della mia vita, con tutta l’anima
offro.


Self Dedication:
Dedication addressed by the author to himself.

For example:
 
• Foscolo, Sesto tomo dell’io (1801):
 
Rispetto alla dedica del libro, io la offro a me stesso. Ed è questo, dacchè mi son posto a cucire la mia odissea, l’unico pensiero veramente commodo, e pronto. Non mi costa un minuto di sì, di no, di ma; e mi risparmia la fatica e il rossore di scrivere una dedicatoria. Ond’io posso dal mio canto risparmiare e al mecenate e al lettore due pagine per lo meno di noia. Le cose tra me e me si passano in confidenza. D’altronde de’ miei avi, bisavi, e proavi non saprei che mi dire; non li conosco. Potrei rimediare a questa ignoranza e al vuoto della carta col mio panegirico: ma non si può nè si deve, e l’ipocrisia lo proscrive assolutamente; e poi.... chi crederebbe? Biasimiamoci. Progetto nuovo e in salvo dalle mentite. – Ecco per altro violate le regole, e la mia dedicatoria non sarebbe più una dedicatoria. [...]


Special occasion (dedication):
Dedication associated with particular occasions, such as births, deaths, the taking of monastic vows, appointments, promotions, weddings, coronations, anniversaries, etc...

For example:
 
• Monti, Visione (1805, per l’incoronazione di Napoleone Re d’Italia).
    Sire
Le Muse, antiche compagne degli Eroi e de’ Re, ebbero sempre in usanza di far argomento de’ loro canti il valore de’ Forti nelle battaglie, e la virtù seduta sul Trono; e il diadema di Giove del pari che l’alloro di Marte acquista più riverenza e splendore, celebrato da queste Dive. Sire, son esse che posero Ercole fra gli Dei, e fecero pianger d’invidia su la tomba d’Achille un grande Conquistatore, che nella opinione degli uomini sarebbe tuttavia il maggior de’ Guerrieri, se Voi non foste comparso.
    Mentre la Storia scrivendo le vostre imprese teme di comparire bugiarda al tribunale della posterità, la Poesia parlando di Voi viene per l’opposto a spogliarsi la prima volta di questa taccia. Liberata da ogni basso sospetto d’adulazione ella vi reca a’ piedi del più bel Trono del Mondo l’ammirazione dell’Universo, ella vi esprime veracemente nel suo divino linguaggio la riconoscenza e l’amore degli Italiani, che da Voi redenti si sollevano ad alte speranze, e si sentono non indegni de’ vostri eccelsi pensieri. Sire, sta in mano vostra il far sì, che l’antica loro grandezza non sia più una dolorosa e vana memoria, e conciliando i disegni della Politica con quelli della Natura, risvegliarne gli spiriti addormentati, e farli per Voi istrumento di nuova gloria, maggiore ancor, se il vorrete, di quella che già vi circonda. Nè Voi certamente vi avete assunto il grave peso di regnare sopra di noi che per emendare le ingiurie dell’avversa nostra fortuna, restituirci il rispetto delle Nazioni, e farne tutti felici.
                      Della Sacra Imperiale Reale Maestà Vostra
                                  Umilissimo, Divotissimo e Fedelissimo Suddito
Vincenzo Monti


• Pascoli, Myricae (1891, per le nozze di Raffaele Marcovigi):
 
A RAFFAELE MARCOVIGI
Ti ricordi? Sono passati molti anni: a te la vita prometteva molto e a me poco. Ora (la vita è buona) a te ha atteso quel molto e a me assai più di quel poco; ché a te ha serbato cotesto amore e a me ha reso facile e dolcissimo un mio dovere. Tu sei adunque felice, e io sereno: la vita è buona, e così ci resti a lungo. Così, possa tu vedere andare a nozze una tua nuova Clemenza la quale ricordi (una stilla di dolore nel vin dolce della tua coppa!) quella cara fanciulla che la morte conserva giovane per sempre. Così, possa io saziar gli occhi miei delle cose belle, e significarne altrui. Ché non ancora ho potuto, e sorrida chi vuole; non ancora: tanto fu tempestosa la primavera, tanto è affaticata l’estate, sicché questa raccolta che ti presento, non è ancora un saggio per me, né più pure una promessa per gli altri. Ma già, sano memore e calmo, quasi novello, mi preparo a sentir le voci autunnali, tante e così fuggevoli, e anche, nei ghiacci estremi, iridati, gli squilli dei cigni candidissimi.
    Ma perché parlarti di me? Tu mi ami anche oggi.
Livorno 22 di luglio 1891.



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Verse (dedication):
Dedication in verse. Sometimes the verse dedication is the first poem in the book, and does not separate from the rest of it.

For example:
 
• Rolli, Enea nel Lazio (1734):
 
All'Eccellenza di Caterina Darnley Sheffield, duchessa di Buckingham
 
Lasciata d’Ilio la favilla ardente,
il gran figlio d’Anchise e Citerea
a Cartago nascente
per iscampo giungea:
e l’infelice Tirïa regina
l’accolse allor per sua fatal ruina.
Vagante ancor sulle canore scene
quell’altero Troiano
a questa fortunata isola or viene,
e d’altra eccelsa donna offresi al piede,
che a tutt’altre in virtude e onor non cede.
CATERINA, l’accogli: e tua bell’alma
sovra Didon riporterà la palma.
Quella da un cieco amor, più che dal Fato,
spinta a morte, perì per un ingrato;
tu avresti, in caso tal, pari a te stessa,
solo assistita la virtute oppressa.
Distinzïon tu per virtù sol fai,
né la perfidia mai
dal diritto sentier volse il tuo core
grande, e alla frode vil superïore:
sì l’amicizia in te co ’l merto dura,
e ragione ed onor la fan sicura.

• Mascheroni, La geometria del compasso (1797):
 
A BONAPARTE L’ITALICO.
Io pur ti vidi coll’invitta mano,
Che parte i regni, e a Vienna intimò pace,
Meco divider con attento guardo
Il curvo giro del fedel compasso.
E te pur vidi aprir le arcane cifre
D’ardui problemi col valor d’antico
Geometra Maestro, e mi sovvenne
Quando l’alpi varcasti Annibal novo
Per liberar tua cara Italia, e tutto
Rapidamente mi passò davanti
L’anno di tue vittorie, anno che splende
Nell’abisso de’ secoli qual sole.
Segui l’impresa, e coll’invitta mano
Guida all’Italia tua liberi giorni.

• Ungaretti, Il Porto Sepolto (1916):
 
In memoria
di
Moammed Sceab
discendente
di emiri di nomadi
suicida
perché non aveva più
patria
 
Amò la Francia
e mutò nome in
Marcel
ma non era francese
e non sapeva più
vivere
nella tenda dei suoi
dove si ascolta la cantilena
del Corano
gustando un caffè
 
E non sapeva
sciogliere
il canto
del suo abbandono
 
L’ho accompagnato
insieme alla padrona dell’albergo
dove abitavamo
a Parigi
dal N° 5 della rue des Carmes
appassito vicolo in discesa
 
Riposa
nel camposanto d’Ivry
sobborgo che pare
continuamente
in una giornata
di una decomposta fiera
 
E forse io solo
so ancora
che visse
 
Saprò
fino al mio turno
di morire
 
• Ungaretti, La Guerre (1919):
 
POUR GUILLAUME APOLLINAIRE
en souvenir de la mort que nous avons accompagnée

en nous elle bondit hurle
                                    et retombe

en souvenir des fleurs enterrées






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Zero Nomination (of the dedicator or dedicatee):
The name of the dedicator or dedicatee does not occur explicitly in the dedication, but his/her identity can be inferred with certainty from other cues in the volume (frontispiece, cover, etc.).

For example:
 
• Valgimigli, Il nostro Carducci (1935):
• A Pietro Pancrazi, come fosse stato con me su quei banchi in quegli anni.




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Copyright © Terzoli 2004, Uni Basel

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