14, 2020
 
Wunderkammer    
 

Maria Antonietta Terzoli

Corona ai margini delle strade: disegni dal lockdown



Dal 16 marzo all’11 maggio 2020 in Svizzera è stato in vigore il lockdown per cercare di arginare l’aumento dei contagi da Coronavirus. Come in altri paesi che hanno adottato questa drastica misura la vita sociale si è arrestata improvvisamente: i contatti e gli spostamenti si sono ridotti al minimo indispensabile, le attività produttive si sono fermate, le università, le scuole e gli asili sono stati chiusi, tutti gli eventi culturali e sportivi sono stati sospesi. La diffusione incontrollabile dell’epidemia ci ha messo all’improvviso di fronte a una tragedia di dimensioni mai immaginate, con il rischio molto reale della perdita di valori acquisiti e consolidati nei secoli. È stato un drammatico spartiacque per tutta la nostra civiltà. In questi mesi di forzata clausura e di necessaria asocialità abbiamo sviluppato tutti, con una rapidità impensabile, nuove forme di comunicazione: direttamente da una privatissima stanza fin dentro la stanza, pure privatissima, di ognuno e di tutti. Ed è diventato presto evidente come la riflessione su quello che stava accadendo, la sua verbalizzazione, la sua fissazione in parole, orali o scritte, fosse una necessità imperiosa. C’era però una fascia di età che, in Svizzera, sembrava meno drammaticamente toccata dalle misure di isolamento. In quei mesi i bambini non potevano frequentare la scuola, ma potevano giocare insieme: nei parchi e nelle strade improvvisamente vuote e senza macchine. Il venir meno di molte regole, il gioco con i coetanei invece della scuola, la sospensione di tutte le attività poteva almeno all’inizio essere percepito dai più piccoli quasi con euforia, come una strana, irreale forma di vacanza. Camminando con precauzione per le strade surreali dei quartieri di una Basilea quasi deserta si incontravano in effetti moltissimi bambini, usciti in orari inconsueti dalle case dove gli adulti erano duramente confinati. Anche per loro doveva però essere necessario cercar di capire quello che stava accadendo, esprimere quello che provavano in questa situazione di inattesa e paurosa libertà. Non so se nelle case lo facessero a parole. Per la strada mi sono resa conto che lo facevano con i disegni, appropriandosi di tutti gli spazi e i supporti possibili, disegnando figure famigliari o angosciose, decorando ogni luogo disponibile: strade e marciapiedi (Figg. 1, 2 e 3), muri di giardini e muretti di aiuole (Figg. 4 e 5), tavoli da ping-pong (Fig. 6), resti di alberi abbattuti (Fig. 7), persino tombini (Fig. 8). Era anzitutto una imprevista occupazione per un tempo inusuale, sospeso, ma era anche una forma di espressione, una sublimazione necessaria di emozioni e di paure antiche e nuove. Alcuni disegni erano molto semplici; altri complessi, elaborati nelle forme, nei colori e persino nell’iconografia. Tutti appartenevano però a un’arte effimera, affidata all’asfalto di strade e marciapiedi, cancellabile dalla pioggia, dalla pulizia delle strade, da chi camminava sopra quei tratti colorati, da mille altri accidenti e imprevisti. Erano disegni destinati a una sopravvivenza brevissima (e da molti mesi ormai non esitono più): ho cominciato allora a fotografarli e a raccoglierli raggruppandoli per temi. Ne propongo qui alcuni tra i più interessanti. La rappresentazione più frequente è quella di animali: domestici, selvatici, immaginari, mostruosi. Ecco allora insieme pacificamente un riccio, una chiocciola, un topolino, un uccello, un pesce e un fenicottero (Figg. 9 e 10). In altri disegni compaiono gatti (Figg. 11 e 12), pescicani (Fig. 13), cavalli immaginari (Figg. 14 e 15), ma anche un elefante (Fig. 16), un coccodrillo (Fig. 17), un simpatico dinosauro (Fig. 18). Più inquietanti sono i disegni che rappresentano un topo irridente (Fig. 19), un mostro con strane chiazze di colore (Fig. 20), un grande drago che ricorda un basilisco, l’animale simbolo di Basilea (Fig. 21), e due meduse, una delle quali accanto a teste umane (Figg. 22 e 23). Una deliziosa cicogna − ispirata forse a quelle che talora si posano sui prati vicini − tiene nel becco un sacchetto con un bambino di cui si vede solo la testa (Fig. 24). Un altro tema frequente è quello relativo alle figure umane: alcune sono rappresentate con animali (Figg. 25 e 26) o sono inserite in un ambiente campeste (Fig. 27), altre appaiono occupate in diverse attività (Figg. 28, 29 e 30) o in una conversazione di gruppo (Fig. 31). Alcune invece appaiono isolate, benché siano figure multiple, e sembrano rese con tratti sinistri: quasi corpi inerti abbandonati sull’asfalto (Figg. 32 e 33) o addirittura contorni di corpi tracciati dopo un incidente (Fig. 34). La Pasqua e altre ricorrenze festive sono cadute quest’anno durante il lockdown. Come tutti sanno non ci sono state né celebrazioni religiose né momenti collettivi di festa. Ognuno, nella propria casa, ha passato queste giornate come ha potuto, spesso in totale solitudine. Ma in quelle dolorose e irreali giornate sulle soglie delle case e sui margini dei giardini sono comparsi tanti festosi disegni augurali: uova (Fig. 35), coniglietti (Figg. 36 e 37), fantasiose forme di figure pasquali (Fig. 38). Così altre ricorrenze individuali, come i compleanni, che non si potevano festeggiare con gli amici, hanno avuto a volte sontuose e coloratissime segnalazioni sui marciapiedi davanti a casa (Figg. 39 e 40). Tra le immagini relative agli esseri umani c’è un disegno bellissimo e complesso (Fig. 41), che rappresenta una casa di campagna e i suoi abitanti, raffigurati con grande vivacità. Sulla destra compare Pippi Calzelunghe, con il suo cavallo a pois e la sua scimmietta sulla spalla, con accanto i due bambini che nel romanzo diventano suoi amici (Fig. 42). Davanti alla casa alcuni bambini si tengono per mano su un prato fiorito, illuminato dal sole. A prima vista sembrerebbe la rappresentazione di una serena scena di vita famigliare. Ma un particolare riporta immediatamente alla difficile realtà di quel periodo: a sinistra, separato da tutti gli altri, un uomo adulto è seduto dietro la linea del muretto e apre le braccia sconsolato; sul viso porta una mascherina (Fig. 43), come chi debba proteggere gli altri dalla propria malattia. È probabilmente il padre, se la madre è la prima figura, più grande delle altre, nella fila di persone che si tengono per mano davanti alla casa. La realtà della malattia e dell’isolamento irrompe dunque nell’idillio campestre e fornisce la drammatica chiave di lettura di una scena altrimenti felice. E proprio al tema angoscioso della malattia e della morte, ossessivamente presente in quei giorni di lockdown, sono dedicati alcuni dei disegni più impressionanti che ho fotografato. Due immagini rappresentano schematicamente un uomo e una donna con la messa in evidenza dei polmoni, cioè della parte che più gravemente poteva essere colpita dal Coronavirus (Figg. 44 e 45). Ma in questa singolare iconografia infantile non è neppure escluso che la forma rappresentata all’altezza dei polmoni sia addirittura una gigantesca, paurosa rappresentazione del virus stesso. Un altro disegno, di straordinaria potenza espressiva, rappresenta due scheletri, un adulto e un bambino, che sembrano disperatamente cercare di prendersi per mano, un attimo prima del tragico salto nel vuoto (Figg. 46 e 47): quasi la variante abbreviata e schematica di una danza macabra. Il disegno, tracciato con mano sicura ai margini della strada, sembra in effetti adattare paurosamente al mondo infantile la sequenza tradizionale dei personaggi (adulti) che nelle rappresentazioni della danza macabra si accompagnano perigliosamente con la morte: come nei celebri affreschi di un antico Totentanz, un tempo dipinto sui muri del cimitero della Predigerkirche, che sopravvive ora nei pochi, impressionanti frammenti custoditi in una sala dell’Historisches Museum di Basilea.


M. A. T.



  Immagini

Le fotografie che qui si pubblicano sono state scattate da Maria Antonietta Terzoli a Basilea, nei quartieri Bachletten, Gotthelf e Iselin, tra il 12 aprile e il 17 maggio 2020.



Indice delle immagini:

1. Decorazione di marciapiede
2. Elementi floreali e geometrici
3. Pioggia, ombrello e fiori
4. Su un muro di giardino
5. Sul bordo di un’aiuola
6. Su un tavolo da ping-pong
7. Su un resto di tronco
8. Su un tombino
9. Riccio, topo, uccello e chiocciola
10. Pesce e fenicottero
11. Gatto rosa
12. Gatto azzurro
13. Due pescicani
14. Cavallo con coda e criniera rosa
15. Pegaso
16. Elefante
17. Coccodrillo
18. Dinosauro
19. Topolino irridente
20. Mostro
21. Drago
22. Medusa
23. Medusa e due teste
24. Cicogna
25. Figura femminile e animali
26. Figura femminile e animali (particolare)
27. Bambino, fiori e api
28. Astronauta con bandiera
29. Astronauta e bruco
30. Sciatore
31. Conversazione femminile
32. Tre bambini
33. Due bambini
34. Profili sull’asfalto
35. Buona Pasqua
36. Coniglietto pasquale
37. Coniglietto pasquale (particolare)
38. Figura pasquale
39. Buon compleanno
40. Buon compleanno (particolare)
41. Casa
42. Casa: Pippi Calzelunghe, con cavallo, scimmietta e bambini (particolare)
43. Casa: uomo con mascherina (particolare)
44. Figura maschile di malato (?)
45. Figura femminile di malata (?)
46. Due scheletri
47. Due scheletri (particolare)