7, 2013
 
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Saggio

Fabiana Cacciapuoti

La dedica dialogica: la poesia di Elio Fiore

L'articolo vuol mettere in evidenza l'aspetto centrale della poesia di Elio Fiore: una poesia dialogica, basata sul movimento intertestuale e intesa soprattutto come dedica, rivolta com'è ai poeti con cui Fiore mantiene un dialogo ininterrotto. Dialogo che si costruisce sull'esperienza interiore, dove l'orrore della storia incontra la forza della spiritualità.


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Saggio

Luca Tosin

Su alcune lettere figurate delle cinquecentine italiane

Il saggio propone una serie di lettere figurate usate dai tipografi italiani nel XVI secolo. Sono state selezionate secondo il genere cui si riferiscono, dalla mitologia alla religione, dalla vita contadina alla caccia, ai passatempi di adulti e giovani, così evidenziando come la capacità degli incisori abbia saputo creare una testimonianza del modo di pensare e di essere in quel secolo.


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Saggio

Dominique Brancher

Une dédicace à l'emporte-pièce.
De la Reine Marguerite de Navarre à Guy du Faur de Pibrac

Véritable succès en son temps, le traité des Erreurs populaires du médecin Laurent Joubert offre un terrain d'investigation fécond pour examiner les enjeux éthiques et polémiques d'une dédicace. Publié pour la première fois à Bordeaux en 1578, cet ouvrage aux inflexions rabelaisiennes est en effet dédicacé à la Reine Marguerite de Navarre (née Marguerite de Valois et fille d'Henri II), ce qui n'est pas étranger à une réception scandalisée. Car Joubert ouvre non seulement un savoir forgé en latin à un large public, et notamment au «dames et demoiselles», mais il traite encore de thèmes sensibles comme la sexualité et la virginité. Est-il légitime de dédicacer un livre médical à une femme, d'autant plus lorsqu'elle est reine et que la matière exposée relève des «erreurs populaires»? En considérant les opérations d'édition, de diffusion, de correction et de traduction (notamment en italien) du texte, on examinera les métamorphoses successives de cette épitre, soumise à un véritable travail de réécriture qui négocie avec les impératifs de la bienséance et l'exigence de séduire de nouveaux publics: remplacement de la reine par son chancelier Guy du Faur de Pibrac dans l'édition corrigée de 1579 ; nouvelle dédicace à la Reine dans le Traité du Ris paru cette même année 1579.


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Saggio

Matteo Molinari

«Per divina gratia Huomo libero» e «Humile servo».
Itinerario di un'ambizione ecclesiastica attraverso alcune dediche di Pietro Aretino

Pietro Aretino (1492-1556) − letterato, personaggio pubblico e malalingua − può a giusto titolo essere considerato uno dei primi autori italiani in grado di provvedere economicamente a sé stesso, al di fuori dell'ambito cortigiano. Non stupisce allora che nella sua produzione, accanto a varie altre strategie di autosostentamento, la dedica abbia svolto un ruolo tutt'altro che marginale. Basta dire che le dediche e i testi prossimi al genere raggiungono un totale di cinquantasette. Il contributo si pone l'obiettivo di mostrare, oltre al valore commerciale, il potenziale della dedica in quanto strumento (auto)propagandistico, nonché di tracciare attraverso una serie di dediche l'iter che mirava al cardinalato.


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